Numero 8, Anno 2004

Camelot Chronicles

Tutti i numeri del giornale aperiodico di ufologia "Camelot Chronicles" si possono scaricare gratuitamente da questo sito in formato PDF e HTML, e si possono trovare in formato cartaceo alle conferenze del Gruppo Camelot e dei suoi Collaboratori

SPECIALE ABDUCTION

A Long-Term Scientific Survey of the Hessdalen Phenomenon - "Journal of Scientific Exploration"

Il Caso Paolo Dorigo: un’Operazione Tecnologica di Controllo Mentale ? 
a cura di Alessandro De Lucia, alessandro.delucia3@virgilio.it (Membro Fondazione Sentinel) - pag.13

Introduzione a cura di Lavinia Pallotta:
Oggi come ieri l’informazione ce la si deve cercare. Chi, fiducioso o meno, accende il televisore o apre il giornale per ricevere la sua dose quotidiana di 
notizie, è appunto di notizie che verrà sommerso e non d’informazioni. L’informazione contiene quell’ingrediente in più che potrebbe aiutarci a cambiare 
la nostra interpretazione/comprensione della realtà, ed è “materia preziosa” in un’epoca in cui il controllo globale dell’opinione pubblica costituisce le 
fondamenta del potere politico ed economico.
In questo articolo coraggioso, l’autore cerca di evidenziare un caso, quello di Paolo Dorigo, legato a possibili esperimenti di controllo mentale nel 
nostro paese, che troppo spesso è stato etichettato erroneamente come politico e, per tanto, conosciuto e divulgato solo in limitati ambienti.
È in un’ottica scevra di politicizzazioni che questo articolo è stato scritto, e in quest’ottica vi invitiamo a leggerlo.

Nelle carceri italiane si sperimentano tecnologie di controllo mentale, quali microchip o radio a galena [1], sui detenuti? È una domanda che è lecito 
porsi, dopo la documentata denuncia presentata da Paolo Dorigo in tribunale, e la sua protesta estrema sfociata in 52 giorni di sciopero della fame per 
ottenere accertamenti medici e scientifici sul suo caso, in quanto sostiene di avere nel cervello un “corpo estraneo”.
Dorigo è detenuto in regime di carcerazione speciale (41 bis) dal 1993, con l’accusa di avere compiuto l’attentato contro la base NATO di Aviano 
avvenuto nello stesso anno, rivendicato dalle Brigate Rosse. Pur non nascondendo le proprie simpatie brigatiste, Dorigo si è sempre dichiarato 
innocente ed il processo, nel quale è stato condannato a 13 anni di carcere duro, è stato definito iniquo ed illegale dalla Commissione Europea per i 
Diritti dell’Uomo di Strasburgo e dal Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea, perché non sarebbe stato rispettato il diritto alla difesa dell’imputato (l’
unica prova a carico dell’accusa sono le dichiarazioni di due pentiti, non controinterrogati dagli avvocati difensori) [2].
Dal dicembre 2001 il detenuto denuncia di soffrire disturbi uditivi molto particolari: afferma di essere in possesso di un ipersensibilità uditiva, 
testimoniata anche dai suoi compagni di cella, che gli permette di sentire chiaramente voci e suoni ad una distanza impossibile per l’orecchio umano, 
ed inizia anche a sentire dei fischi permanenti all’orecchio sinistro.
Secondo gli esami effettuatigli nel carcere di Biella, gli è stato riscontrato nell’orecchio sinistro un acufene della frequenza di 1000 HZ, mentre la 
frequenza normale è di 400 HZ. Le autorità mediche carcerarie hanno classificato i disturbi come “acufeni”, una malattia uditiva con conseguenze 
psicologiche, tuttavia ci sarebbero dei sintomi che non si spiegano affatto con questa malattia: delle vere e proprie voci estranee che, secondo Dorigo, 
entrerebbero in contatto mentale con lui.
Egli da due anni dice di captare le comunicazioni via radio della polizia, e di ricevere messaggi subliminali che lo invitano a pentirsi; si tratterebbe a 
volte di voci maschili che gli urlano brutalmente minacce esplicite verso i suoi familiari, altre volte di voci femminili che fanno intrusione nella sfera 
affettiva dei suoi pensieri e lo stimolano sessualmente.
In entrambi i casi sono comunque intrusioni esterne che, a detta di Dorigo, riescono a leggere il suo pensiero e ad interagire con esso, commentando 
in modo sarcastico le sue azioni e i suoi sentimenti più intimi.
Gli “estranei” si identificherebbero di volta in volta come spie telepatiche della CIA, come guardie carcerarie, oppure come compagni di prigionia e di 
militanza politica che dicono di volerlo aiutare. Essi, chiunque siano, stabilirebbero delle conversazioni mentali con lui e, quando questi rifiuta di 
comunicare ignorando le voci, lo punirebbero con un fischio potentissimo e insopportabile. Sono bastati pochi secondi di colloquio per far sì che i 
dottori del carcere di Biella segnalassero queste anomalie come “allucinazioni uditive”, senza acconsentire alla richiesta, proveniente dal diretto 
interessato, di esami più approfonditi [3].
Nel 2002 dal carcere di Livorno, nel quale era stato trasferito in una sezione sotto osservazione psichiatrica, Dorigo denuncia di subire la 
somministrazione forzata e fraudolenta di numerosi psicofarmaci (Tavor, Seranase, Haldol Decanoas, ecc.), e di avvertire effetti collaterali molto simili a 
quelli derivati dalla sperimentazione di LSD, quali instabilità emozionale, sensibilità agli stimoli visivi enormemente accresciuta e instabilità dei processi 
psichici.
Quella vissuta nel carcere di Livorno è un’esperienza “sgradevole e terrificante”, che lo convince del tutto di essere sottoposto ad un “operazione di 
tortura e di annientamento psicofisico”, che mirerebbe a controllare e a manipolare la sua mente.
Dorigo sospetta che gli sia stato inserito un microchip in testa durante una delle operazioni chirurgiche che gli erano state fatte nel 1996, dopo che si 
era dato fuoco per protestare contro le durissime condizioni di sicurezza previste dal 41 bis. Il sospetto nasce anche dall’aver saputo, come dice nel 
dossier compilato da lui stesso (NdA: vedi nota n.3), che una delle operazioni non sarebbe durata due ore e mezza, come gli era stato detto, ma ben 
sette ore e mezza. Un'altra ipotesi che sostiene è quella di un dispositivo chiamato “radio a galena”, che potrebbe essergli stato inserito in una cavità 
dentale durante un intervento odontoiatrico, ipotesi che spiegherebbe il dolore ai denti che accompagna i fischi all’orecchio. C’è anche un'ipotesi “
farmacologica”: i messaggi subliminali potrebbero essere l’effetto di sostanze narcotizzanti e di altre tecniche occulte di ipnosi [4].
Tutta questa storia può essere frutto di delirio? Di semplici allucinazioni? Di follia provocata da anni di carcere? Molti possono giudicare questi disturbi 
frutto della mente del detenuto, ma è bene ricordare che una recente perizia psichiatrica lo ha giudicato lucido e sano di mente, e che ha anche 
ritenuto legittime le sue richieste di esami specifici (Dorigo ha mostrato agli psichiatri tutta la documentazione scientifica che ha raccolto per sostenere 
la sua causa) [5].
Dietro questo caso potrebbe esserci l’ombra del progetto MK-ULTRA: sotto questa denominazione vanno una serie di esperimenti su cavie umane, 
portati avanti dai servizi segreti americani fin dalla seconda guerra mondiale.
Nel 1977 venne estrapolato e rivelato dalla stampa mondiale un documento del 18 aprile 1957, proveniente dai file segreti della CIA, che descrive nei 
dettagli gli scopi e i metodi dei programmi MK-ULTRA: sperimentare su un vasto numero di persone una serie di tecniche psichiche ( tra cui messaggi 
subliminali, ipnosi, somministrazione di psicofarmaci e di droghe allucinogene), al fine di condizionarne completamente le azioni e controllarne i 
pensieri. Lo scopo finale sarebbe quello di giungere al controllo totale della mente umana, e di creare delle macchine per uccidere, senza più nessuna 
volontà propria, in grado di colpire chiunque, anche un proprio familiare, per poi dimenticarsene subito dopo [6].
Alcuni noti omicidi dagli anni sessanta in poi, come quelli di Martin Luther King e di J.F.Kennedy, potrebbero essere stati eseguiti da killer controllati 
mentalmente dalla CIA, ma sono solo ipotesi e non ci sono ancora prove a sostegno di questa tesi.
La rivelazione di questo progetto segreto ha creato uno scandalo, ma è stato di breve durata e gli esperimenti non sembrano essersi interrotti: durante 
gli anni 80 e 90 numerosi detenuti americani hanno denunciato sintomi simili a quelli di Dorigo, il quale sembra essere il primo caso italiano di questo 
genere.
Sul caso Dorigo regna il silenzio assoluto di tutti i media (escluso internet), nonostante egli abbia intrapreso un lunghissimo sciopero della fame nel 
carcere di Spoleto, dove è attualmente detenuto, che afferma di voler portare avanti “fino alle estreme conseguenze”. Al 52esimo giorno di protesta le 
richieste sue e dei suoi avvocati sono state accettate: entro 90 giorni gli sarà comunicato il nome dell’ospedale non militare nel quale potrà effettuare 
tutti le analisi richieste [7], ovvero TAC, elettroencefalogramma, risonanza magnetica nucleare, esami sangue e bio-chimico delle urine [8].
Conoscere la verità su questo caso è importante, non solo per la vita di Paolo Dorigo, ma per sapere se esso si collega in qualche modo con l’oscuro 
progetto MK-ULTRA, un progetto le cui conseguenze certamente non riguardano un'unica persona.

Note:
[1] - Dispositivo radio che non richiede sistemi di alimentazione (pile o altro), ma funziona tramite un ricevitore a cristallo che riceve energia elettromagnetica da una stazione trasmittente
[2] - www.italy.indymedia.org/features/ctrl_alt 
[3] - www.paolodorigo.it/documenti/vedizione.pdf 
[4] - www.paolodorigo.it/documenti/vedizione.pdf 
[5] - www.paolodorigo.it/documenti/mascabruno03/html 
[6] - www.isolachenonce-online.it/et/tabloid/dirittodisapere/mk-ultra.html 
[7] - www.italy.indymedia.org/news/2004/07/590549.php 
[8] - www.filiarmonici.org/dorigo2002.html