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SPECIALE ABDUCTION
A Long-Term Scientific Survey of
the Hessdalen Phenomenon - "Journal of Scientific Exploration"
Il
Caso Paolo Dorigo: un’Operazione Tecnologica di Controllo Mentale ?
a cura di Alessandro
De Lucia, alessandro.delucia3@virgilio.it
(Membro Fondazione Sentinel) - pag.13
Introduzione a cura di Lavinia Pallotta:
Oggi come ieri l’informazione ce la si deve cercare. Chi, fiducioso o meno,
accende il televisore o apre il giornale per ricevere la sua dose quotidiana
di
notizie, è appunto di notizie che verrà sommerso e non d’informazioni.
L’informazione contiene quell’ingrediente in più che potrebbe aiutarci a
cambiare
la nostra interpretazione/comprensione della realtà, ed è “materia preziosa”
in un’epoca in cui il controllo globale dell’opinione pubblica costituisce
le
fondamenta del potere politico ed economico.
In questo articolo coraggioso, l’autore cerca di evidenziare un caso, quello
di Paolo Dorigo, legato a possibili esperimenti di controllo mentale
nel
nostro paese, che troppo spesso è stato etichettato erroneamente come
politico e, per tanto, conosciuto e divulgato solo in limitati ambienti.
È in un’ottica scevra di politicizzazioni che questo articolo è stato
scritto, e in quest’ottica vi invitiamo a leggerlo.
Nelle carceri italiane si sperimentano tecnologie di controllo mentale, quali
microchip o radio a galena [1], sui detenuti? È una domanda che è
lecito
porsi, dopo la documentata denuncia presentata da Paolo Dorigo in tribunale,
e la sua protesta estrema sfociata in 52 giorni di sciopero della fame
per
ottenere accertamenti medici e scientifici sul suo caso, in quanto sostiene
di avere nel cervello un “corpo estraneo”.
Dorigo è detenuto in regime di carcerazione speciale (41 bis) dal 1993, con
l’accusa di avere compiuto l’attentato contro la base NATO di Aviano
avvenuto nello stesso anno, rivendicato dalle Brigate Rosse. Pur non
nascondendo le proprie simpatie brigatiste, Dorigo si è sempre
dichiarato
innocente ed il processo, nel quale è stato condannato a 13 anni di carcere
duro, è stato definito iniquo ed illegale dalla Commissione Europea per
i
Diritti dell’Uomo di Strasburgo e dal Consiglio dei Ministri dell’Unione
Europea, perché non sarebbe stato rispettato il diritto alla difesa
dell’imputato (l’
unica prova a carico dell’accusa sono le dichiarazioni di due pentiti, non
controinterrogati dagli avvocati difensori) [2].
Dal dicembre 2001 il detenuto denuncia di soffrire disturbi uditivi molto
particolari: afferma di essere in possesso di un ipersensibilità
uditiva,
testimoniata anche dai suoi compagni di cella, che gli permette di sentire
chiaramente voci e suoni ad una distanza impossibile per l’orecchio
umano,
ed inizia anche a sentire dei fischi permanenti all’orecchio sinistro.
Secondo gli esami effettuatigli nel carcere di Biella, gli è stato riscontrato
nell’orecchio sinistro un acufene della frequenza di 1000 HZ, mentre la
frequenza normale è di 400 HZ. Le autorità mediche carcerarie hanno
classificato i disturbi come “acufeni”, una malattia uditiva con
conseguenze
psicologiche, tuttavia ci sarebbero dei sintomi che non si spiegano affatto
con questa malattia: delle vere e proprie voci estranee che, secondo
Dorigo,
entrerebbero in contatto mentale con lui.
Egli da due anni dice di captare le comunicazioni via radio della polizia, e
di ricevere messaggi subliminali che lo invitano a pentirsi; si tratterebbe
a
volte di voci maschili che gli urlano brutalmente minacce esplicite verso i
suoi familiari, altre volte di voci femminili che fanno intrusione nella
sfera
affettiva dei suoi pensieri e lo stimolano sessualmente.
In entrambi i casi sono comunque intrusioni esterne che, a detta di Dorigo,
riescono a leggere il suo pensiero e ad interagire con esso,
commentando
in modo sarcastico le sue azioni e i suoi sentimenti più intimi.
Gli “estranei” si identificherebbero di volta in volta come spie telepatiche
della CIA, come guardie carcerarie, oppure come compagni di prigionia e
di
militanza politica che dicono di volerlo aiutare. Essi, chiunque siano,
stabilirebbero delle conversazioni mentali con lui e, quando questi rifiuta
di
comunicare ignorando le voci, lo punirebbero con un fischio potentissimo e
insopportabile. Sono bastati pochi secondi di colloquio per far sì che
i
dottori del carcere di Biella segnalassero queste anomalie come
“allucinazioni uditive”, senza acconsentire alla richiesta, proveniente dal
diretto
interessato, di esami più approfonditi [3].
Nel 2002 dal carcere di Livorno, nel quale era stato trasferito in una
sezione sotto osservazione psichiatrica, Dorigo denuncia di subire la
somministrazione forzata e fraudolenta di numerosi psicofarmaci (Tavor,
Seranase, Haldol Decanoas, ecc.), e di avvertire effetti collaterali molto
simili a
quelli derivati dalla sperimentazione di LSD, quali instabilità emozionale,
sensibilità agli stimoli visivi enormemente accresciuta e instabilità dei
processi
psichici.
Quella vissuta nel carcere di Livorno è un’esperienza “sgradevole e
terrificante”, che lo convince del tutto di essere sottoposto ad un
“operazione di
tortura e di annientamento psicofisico”, che mirerebbe a controllare e a
manipolare la sua mente.
Dorigo sospetta che gli sia stato inserito un microchip in testa durante una
delle operazioni chirurgiche che gli erano state fatte nel 1996, dopo che
si
era dato fuoco per protestare contro le durissime condizioni di sicurezza
previste dal 41 bis. Il sospetto nasce anche dall’aver saputo, come dice
nel
dossier compilato da lui stesso (NdA: vedi nota n.3), che una delle
operazioni non sarebbe durata due ore e mezza, come gli era stato detto, ma
ben
sette ore e mezza. Un'altra ipotesi che sostiene è quella di un dispositivo
chiamato “radio a galena”, che potrebbe essergli stato inserito in una
cavità
dentale durante un intervento odontoiatrico, ipotesi che spiegherebbe il
dolore ai denti che accompagna i fischi all’orecchio. C’è anche un'ipotesi “
farmacologica”: i messaggi subliminali potrebbero essere l’effetto di
sostanze narcotizzanti e di altre tecniche occulte di ipnosi [4].
Tutta questa storia può essere frutto di delirio? Di semplici allucinazioni?
Di follia provocata da anni di carcere? Molti possono giudicare questi
disturbi
frutto della mente del detenuto, ma è bene ricordare che una recente perizia
psichiatrica lo ha giudicato lucido e sano di mente, e che ha anche
ritenuto legittime le sue richieste di esami specifici (Dorigo ha mostrato
agli psichiatri tutta la documentazione scientifica che ha raccolto per
sostenere
la sua causa) [5].
Dietro questo caso potrebbe esserci l’ombra del progetto MK-ULTRA: sotto
questa denominazione vanno una serie di esperimenti su cavie umane,
portati avanti dai servizi segreti americani fin dalla seconda guerra
mondiale.
Nel 1977 venne estrapolato e rivelato dalla stampa mondiale un documento del
18 aprile 1957, proveniente dai file segreti della CIA, che descrive
nei
dettagli gli scopi e i metodi dei programmi MK-ULTRA: sperimentare su un
vasto numero di persone una serie di tecniche psichiche ( tra cui
messaggi
subliminali, ipnosi, somministrazione di psicofarmaci e di droghe
allucinogene), al fine di condizionarne completamente le azioni e
controllarne i
pensieri. Lo scopo finale sarebbe quello di giungere al controllo totale
della mente umana, e di creare delle macchine per uccidere, senza più
nessuna
volontà propria, in grado di colpire chiunque, anche un proprio familiare,
per poi dimenticarsene subito dopo [6].
Alcuni noti omicidi dagli anni sessanta in poi, come quelli di Martin Luther
King e di J.F.Kennedy, potrebbero essere stati eseguiti da killer
controllati
mentalmente dalla CIA, ma sono solo ipotesi e non ci sono ancora prove a
sostegno di questa tesi.
La rivelazione di questo progetto segreto ha creato uno scandalo, ma è stato
di breve durata e gli esperimenti non sembrano essersi interrotti:
durante
gli anni 80 e 90 numerosi detenuti americani hanno denunciato sintomi simili
a quelli di Dorigo, il quale sembra essere il primo caso italiano di
questo
genere.
Sul caso Dorigo regna il silenzio assoluto di tutti i media (escluso
internet), nonostante egli abbia intrapreso un lunghissimo sciopero della
fame nel
carcere di Spoleto, dove è attualmente detenuto, che afferma di voler portare
avanti “fino alle estreme conseguenze”. Al 52esimo giorno di protesta
le
richieste sue e dei suoi avvocati sono state accettate: entro 90 giorni gli
sarà comunicato il nome dell’ospedale non militare nel quale potrà
effettuare
tutti le analisi richieste [7], ovvero TAC, elettroencefalogramma, risonanza
magnetica nucleare, esami sangue e bio-chimico delle urine [8].
Conoscere la verità su questo caso è importante, non solo per la vita di
Paolo Dorigo, ma per sapere se esso si collega in qualche modo con
l’oscuro
progetto MK-ULTRA, un progetto le cui conseguenze certamente non riguardano
un'unica persona.
Note:
[1] -
Dispositivo radio che non richiede sistemi di alimentazione (pile o altro),
ma funziona tramite un ricevitore a cristallo che riceve energia
elettromagnetica da una stazione trasmittente
[2] - www.italy.indymedia.org/features/ctrl_alt
[3] - www.paolodorigo.it/documenti/vedizione.pdf
[4] - www.paolodorigo.it/documenti/vedizione.pdf
[5] - www.paolodorigo.it/documenti/mascabruno03/html
[6] - www.isolachenonce-online.it/et/tabloid/dirittodisapere/mk-ultra.html
[7] - www.italy.indymedia.org/news/2004/07/590549.php
[8] - www.filiarmonici.org/dorigo2002.html
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