Articolo tratto e commentato da: Sole 24 ore supplemento @LFA 15-11-2002

(Alfa sono le onde cerebrali che si studiano per verificare la sanità mentale delle persone, corrispondono alle frequenze da 8 a 13 hz e alle attività normali non particolarmente movimentate, da sveglio)

CYBERHAND (cyber-mano in it.)

Emula la mano umana più di qualsiasi altra protesi analoga finora realizzata. EQUIPE prof. Paolo DARIO, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Protesi cibernetica pensata per essere controllata in modo assolutamente naturale DAGLI IMPULSI CHE VENGONO DAL S.N.C. (sistema nervoso centrale).

Il principale risultato ATTESO è proprio quello di RICERCARE I LEGAMI NERVOSI ESISTENTI TRA LA MANO E IL CERVELLO.

Al progetto europeo Cyberhand partecipa anche il CENTRO PROTESI INAIL di VIGOROSO di BUDRIO (Friuli).

LA MANO BIOMECCATRONICA

La mano naturale – spiega la prof.ssa Maria C. Carrozza, responsabile del progetto della mano biomeccatronica, è generata DAI COMANDI CHE IL S.N.C. INVIA A QUELLO PERIFERICO PER ATTIVARE I MUSCOLI. NELLO STESSO TEMPO LE INFORMAZIONI RACCOLTE DAI SENSORI NATURALI (per esempio: sulla posizione delle dita, sulla forza prodotta durante la presa, su un oggetto che sporge) VENGONO TRASMESSE AL S.N.C. DAI NERVI AFFERENTI PERIFERICI. Al modello naturale s’ispira strettamente la cybermano di Pisa.

Tutto ciò è possibile in quanto vengono stimolati alcuni specifici nervi afferenti, quelli che portano l’informazione sensoria al S.N.C. (…) Sistemi BIOMETRICI che imitano i sensori naturali della mano. (…)  Il progetto CYBERHAND (…) accresce le conoscenze di base sulla RIGENERAZIONE NERVOSA e sul controllo della mano umana basato sul feedback fornito dai sensori.

“QUESTE NUOVE RICERCHE, OLTRE A PORSI OBIETTIVI DI ALTO VALORE SCIENTIFICO E SOCIALE, HANNO L’EFFETTO DI ATTIRARE IRRESISTIBILMENTE I GIOVANI” spiega il Prof. P.Dario. Con il suo GRUPPO da alcuni anni sta cercando di dimostrare che è possibile e utile “fondere” robotica e ingegneria biomedica.  “La robotica, con grande modestia, è partita dal basso …” (come se la robotica fosse una persona !) … “Ha cercato di ottenere la PRESA, la LOCOMOZIONE, la PERCEZIONE-AZIONE. In questo modo – con le sue macchine – può aiutare i NEUROSCIENZIATI a studiare il funzionamento di alcune parti del cervello”. (Cioè non dice invece che lo studio della stessa locomozione in neurofisiologia è datato da 20 anni e passa).

 

Si parla poi sempre del Sant’Anna (sempre ste sante, Sant’Anna, Santa Lucia, ecc.), a proposito di ROBOT per la colonscopia (Arianna Menciassi, ricercatrice)