SQUADRISMO
vers. 2 del 7-2-2005
MASSIME DELLA PAGINA:
QUI SI SCRIVE PER NOI, PER LA CLASSE, PER LA RIVOLUZIONE
La VERITA’ E’ RIVOLUZIONARIA ED INFINITAMENTE CONOSCIBILE
LA VIOLENZA E’ LEVATRICE DELLA STORIA (DIPENDE PERO’ DA PARTE DI CHI
VERSO CHI)
NON
ESISTE SOLO NELLA STORIA DEL CONFLITTO PROLETARIATO/BORGHESIA NEL NOSTRO PAESE
(IN FORME ORGANIZZATE SOLO DOPO IL 1880 CIRCA, FONDAZIONE A MILANO DEL PARTITO
OPERAIO E RIVOLTA DEI FASCI SICILIANI DA ESSO SOSTENUTA) LA VIOLENZA SQUADRISTA
DEI FASCISTI E DELLE FORZE ARMATE DELLA BORGHESIA. ESISTE ANCHE UNA FORMA DI
VIOLENZA SBAGLIATA INTERNA ALLA SINISTRA, UNA VIOLENZA CHE VA OLTRE
L’IMPULSIVITA’ E IL LITIGIO, LO SBERLONE E LE DIVISIONI ASSEMBLEARI, POLITICHE
E FINANCHE PERSONALI. E QUI NON SI VUOLE RIMETTERE IN CIRCOLO CON QUESTA SCUSA
LA VIOLENZA PSICOLOGICA, IL MOBBING DI BRANCO VERSO UN/UNA SINGOLO/A, MAGARI IN
GALERA, PER MOTIVI POLITICI, DI LEADERSHIP E CARISMA, QUI CI SI RIFERISCE
PROPRIO A QUELLE VIOLENZE SISTEMATICHE CHE PERMISERO AD ALCUNI REVISIONISTI DI
CANTAR VITTORIA ANCOR PRIMA CHE LA LOTTA ASSUMESSE I CONTORNI E LE
CARATTERISTICHE DI UNA RIVOLTA ORGANIZZATA IN LOTTA ARMATA RIVOLUZIONARIA, NEI
PRIMI ANNI ’70.
QUELLO
CHE SEGUE E’ VERITA’ VISTA E VISSUTA DAL SOTTOSCRITTO O DA ALTRI COMPAGNI/E DI
PROVATA FEDE. TROPPI DIMENTICANO E SI RICICLANO, MA ESISTE SIA LA MEMORIA ORALE
SIA I PEZZI DI GIORNALE DEL TEMPO.
CRONOLOGIA
PURAMENTE ESEMPLIFICATIVA.
N.B. CHI USAVA QUESTI SISTEMI E A VOLTE LI USA
ANCORA, E’ SEMPRE LA PARTE DI DESTRA ED OPPORTUNISTA, QUELLA DI CHI NON VUOLE
CHE LA LOTTA SI ACCENDA TROPPO, QUELLA DI CHI NON VUOL “RISCHIARE LA GALERA PER
COLPA LORO”, ED E’ INTIMAMENTE LEGATA ALLA CALUNNIA COME METODO DI LOTTA
POLITICA, ANCHE ESSA USATA DAI REVISIONISTI DI DESTRA E DI SINISTRA (NON CI
MISURIAMO CON I REVISIONISTI STORICI FILOREPUBBLICHINI, PARLIAMO DELL’UNICO
REVISIONISMO CHE CONOSCIAMO SULLA NOSTRA PELLE, AL REVISIONISMO STORICO
FILOREPUBBLICHINO NON RICONOSCIAMO DIGNITA’ SU CUI PERDER TEMPO).
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1.
E’ Finito il ’68, la lotta si accende, 1973, MOVIMENTO DEI
FAZZOLETTI ROSSI ALLA FIAT: ECCO COSA ACCADE ALLA MAGNETI MARELLI DI SESTO SAN
GIOVANNI: 300 SQUADRISTI INTABARDATI, APPARTENENTI AL GRUPPO “AVANGUARDIA
OPERAIA”, DI ISPIRAZIONE TROTSKISTA, GRUPPO CHE POI CONFLUIRA’ IN “DEMOCRAZIA
PROLETARIA”, MOLTO FORTE A MILANO, OPERA UNA AZIONE VIOLENTA CON LE SPRANGHE
AZ-36 SUI COMPAGNI DI LOTTA CONTINUA DELLA MARELLI RIUNITI IN ASSEMBLEA. LO
SCOPO E’ AVVALORARSI AGLI OCCHI DEL PCI COME “SINISTRA RIVOLUZIONARIA PULITA”,
NON ESTREMISTA. LC RICONOSCEVA DIGNITA’ POLITICA ALLE BR.
2.
Siamo nell’anno della liberazione del Vietnam, a VENEZIA
L’UNIVERSITA’ DI ARCHITETTURA E’ UN ALVEARE DI ATTIVITA’ DIVERSE POLITICAMENTE
ORIENTATE, LA GUIDA PICISTA DELL’UNIVERSITA’ NON HA ANCORA IL PROBLEMA DI
AUTONOMIA (1976-1978), MA HA IL PROBLEMA DELLA PRESENZA DI UN CIRCOLO DI LOTTA
COMUNISTA ALL’INTERNO DELLA FACOLTA’. QUESTA ORGANIZZAZIONE HA GRANDE DIGNITA’
SPECIFICAMENTE NEL LAVORO TEORICO E PROPAGANDISTICO TRA GLI OPERAI SOPRATTUTTO
GENOVESI, DOVE SORSE IN DISSIDIO A CERTE TESI DEL PCI, FONDATO DA FORTICHIARI E
PARODI, E A MARGHERA ANCORA OGGI, COME A MESTRE, HA IL SUO SEGUITO, ANCHE SE
NON VOLGE LE PROPRIE FORZE ALLA RIVOLTA MA ALLA CONSERVAZIONE DI UN PUNTO DI
VISTA. ALL’EPOOCA FUMMO CHIAMATI DA UN MANIPOLO DI IDIOTI DI LC DELLA FACOLTA’
DI ARCHITETTURA, SUCCUBI PER MOTIVI PERSONALI E DI SCARSA CHIAREZZA IDEOLOGICA,
ALLO IUAV, ANCHE NOI DEL SERVIZIO D’ORDINE DI LOTTA CONTINUA, ED IO PURE FUI
PRESENTE, E FU L’UNICO ATTO VIOLENTO CHE COMMISI, PUR SOLO PARTECIPANDOVI SENZA
MENAR COLPI, CONTRO ALTRI RIVOLUZIONARI, IN TUTTA LA MIA VITA. QUESTI BASTARDI
DEL PCI, AVEVANO FATTO LE COSE PER BENE. PROVOCATO UNO DI LOTTA COMUNISTA PER
STRADA, QUESTO AVEVA REAGITO PUR IN MINORANZA NUMERICA. ALLORA AVEVANO
COSTRUITO LA MONTATURA CHE LOTTA COMUNISTA FACEVA LE AGGRESSIONI AI COMPAGNI.
SI ARRIVO’ ALLO IUAV E SI FORMO’ UN DRAPPOLO DI 60-80 PERSONE FORSE 100, QUASI
TUTTI DEL PCI DI ARCHITETTURA, SI DISTRUSSE LA LORO SEDE, IO RIMASI COLPITO
PERCHE’ URLAVANO VIA I FASCISTI DALLO IUAV, E GUARDAVO LA CURA CON CUI TENEVANO
CARTINA TERRITORIALE DEI QUARTIERI DEL COMUNE DI VENEZIA, E L’ORDINE DEI LIBRI
E DELLE CARTE, TUTTO PER ARIA, DISTRUTTO. QUESTI, SICCOME MERDE NON ERANO, NON
RICORDO SE IL GIORNO STESSO O IL GIORNO DOPO, CHE C’ERA DI NUOVO ALLERTA E NON
VI ERA STATA ANCORA ALCUNA RIUNIONE IN SEZIONE PER DISCUTERE L’ACCADUTO, SI
SCHIERARONO IL 20 A BLOCCARCI, ED ERANO GIUSTAMENTE ORGANIZZATI PURE LORO. I
PICISTI ALLORA LA RISOLSERO ALLA GUERRA: FECERO ARRIVARE IL S.O. DEL PORTO, E
VENNERO MASSACRATI, DOVENDO FUGGIRE PRESERO CALCI NEI COGLIONI ANCHE PER STRADA
VERSO PIAZZALE ROMA. NON VI FURONO PARTICOLARI CONSEGUENZE GIURIDICHE.
SUCCESSIVAMENTE EBBI MODO DI VERIFICARE CHE DOPO LO SCIOGLIMENTO DI LOTTA
CONTINUA, CHI AVEVA PIU’ PARTECIPATO A QUESTO SCEMPIO, NON FU PIU’ PRESENTE NEL
PROLETARIATO, ED IN SEGUITO USO’ IL CARISMA IMPARATO COME METODO, PER I PROPRI
FINI PERSONALI.
3.
Nel dicembre 1975, A ROMA, UNA SEPARAZIONE NEL CORTEO, VOLUTA DALLE
COMPAGNE FEMMINISTE DI LOTTA CONTINUA, FU BLOCCATA MOLTO VIOLENTEMENTE E CON
“ARMI IMPROPRIE” DA PARTE DEL SERVIZIO D’ORDINE CENTRALE ROMANO
DELL’ORGANIZZAZIONE, CHE ERA GUIDATO DALL’OGGI PACIFISTA ERRI DE LUCA. NE SEGUI’
UNA CONTESTAZIONE ASSAI VIOLENTA DELLE COMPAGNE IN TUTTE LE SEZIONI D’ITALIA,
AI LIMITI DELLA ROTTURA DI RAPPORTI PERSONALI, ANCHE VERSO CHI COME ME NON NE
SAPEVA NULLA, SOLO PER APPARTENERE AL SS.OO. LA COSA MI FECE RIFLETTERE E FUI
MOLTO CONTENTO DOPO LO SCIOGLIMENTO, NEL NOVEMBRE 1976, DI ADERIRE
ALL’AUTONOMIA DOVE CERTE STRONZATE NON CAPITAVANO PROPRIO.
4.
Nel 1977, A MESTRE, IL CORTEO DEGLI STUDENTI MEDI DOVEVA RECARSI
ALLA STAZIONE FERROVIARIA PER ANDARe A VENEZIA ED OCCUPAre INSIEME IL
PROVVEDITORATO. LE FORZE IN CAMPO NELLE ASSEMBLEE DI COORDINAMENTO DELLE VARIE
SCUOLE VEDEVANO MAGGIORITARI LOTTA CONTINUA ED AUTONOMIA OPERAIA, A CUI ORAMAI
ADERIVO. MA VI ERA PRESENTE ANCHE IL MLS A VENEZIA E “AVANGUARDIA OPERAIA” A
MESTRE-MARGHERA. FECI APPENA IN TEMPO A NOTARE CHE QUESTI ULTIMI STAVANO
CONFABULANDO CON IL VICEQUESTORE MORETTI, DELLA POLITICA, ALL’IMBOCCO DI VIA
OLIVI, MENTRE NOI ERAVAMO DIRETTI A PIAZZA SICILIA E DI LI’ DOVEVAMO ANDARE
ALLA STAZIONE PER VIA PIAVE. LE COMPAGNE FEMMINISTE AVEVANO UNO STRISCIONE E FU
LI’, DAVANTI A LORO, CHE ALCUNI MANUTENGOLI MOLTO ATTREZZATI FISICAMENTE, DI
“AVANGUARDIA OPERAIA”, SI SCHIERARONO PER BLOCCARLE, SPINTONANDOLE INDIETRO
“non si va a Venezia, gridavano” (avevano preso ordini dal ps moretti ?) LI
AVEVO APPENA FILATI 5 MINUTI PRIMA PRENDERE GLI STALIN DA UNA MACCHINA, ERANO
POCHISSIMI E LA LORO AZIONE NON ERA CERTO DI MASSA). Bloccai, cinturandolo, uno
di loro, e mentre facevo questa azione alle sue spalle, gridando agli altri
compagni per bloccare la loro infame azione, un altro mi spacco’ la schiena con
una scalinata in verticale, piansi per il dolore per 2 minuti, ma i compagni si
accorsero di tutto i provocatori furono bloccati e il corteo a quel punto lo
portammo per discutere l’accaduto al PACINOTTI, DOVE FUI IN PRESIDENZA E
CACCIAMMO DA ALLORA E PER SEMPRE “AVANGUARDIA OPERAIA” DAL MOVIMENTO DEGLI
STUDENTI, CHE SUCCESSIVAMENTE DOPO L’ABBANDONO ANCHE DI LOTTA CONTINUA,
RIUSCIMMO AD EGEMONIZZARE QUASI COMPLETAMENTE (A PARTE UN LICEO DOVE C’ERA
ANCHE LA FGCI) E A DIRIGERE ALL’UNITA’ STUDENTI-PROLETARI PENDOLARI-OPERAI FINO
ALLE GRANDI LOTTE PER LA CASA E CONTRO LA CIG AL PETROLCHIMICO DEL 1981.
5.
Primavera 1979, poco prima del 7 aprile. VENEZIA. LE LOTTE DEGLI
STUDENTI FUORI SEDE PERMETTEVANO ALL’AUTONOMIA OPERAIA UNA EGEMONIA POLITICA
SUL MOVIMENTO DEGLI STUDENTI DELL’UNIVERSITA’ E QUESTO NON STAVA BENE AL PCI.
QUALCUNO PENSO’ ALLORA DI FARSI BELLO COL PCI, MAGARI PER QUALCHE POSTO DI
RICERCATORE O PER QUALCHE POSTO-LETTO IN PIU’. NON E’ DETTO CHE GLI SAREBBE
ANDATA BENE, MA VALEVA LA PENA PROVARCI. DEL RESTO IL “MOVIMENTO DEI LAVORATORI
PER IL SOCIALISMO” DI CAPANNA A VENEZIA AVEVA ORAMAI BEN POCHI MILITANTI E NON
POTEVA ALTRO CHE QUALCHE VOLANTINO AL 25 APRILE E GIU’ DI LI’. QUEL GIORNO PER
MIA FORTUNA NON TORNAI DA MESTRE PER MANGIARE ALLA MENSA IUAV, AVEVAMO OTTENUTO
LA MENSA POLITICA ANCHE ALLO STEFANINI DA DOVE DIRIGEVO IL MOVIMENTO DEGLI
STUDENTI ATTRAVERSO IL COORDINAMENTO INTERISTITUTI E AVVALENDOCI DEL LAVORO DI
RADIO SHERWOOD CHE FACEVAMO TRASMETTERE A PARTE DA PADOVA, ANCHE A MESTRE.
FORTUNATAMENTE PERCHE’ UNO SBERLONE AD UN LORO MILITANTE IN UN RISTORANTE, NON
LO AVEVANO DIGERITO. IL MIO ALLORA COMPAGNO CLAUDIO DI VENEZIA, FECE LE SPESE
DELLA SUA FORZA D’ANIMO. ERANO ARRIVATI IN UNA QUINDICINA DA MILANO, AVEVANO
DORMITO A CASA DI CERTE PERSONE CHE ANNI DOPO PENSAVANO “TUTTO FINITO”, E LA
MATTINA SI SONO PRESENTATI ALLA MENSA NELL’ORARIO USUALE IN CUI I COMPAGNI/E
GESTIVANO LA TARIFFA POLITICA DI 500 LIRE SENZA OSTACOLARE IL LAVORO DEGLI
INSERVIENTI MA SOLO DELLA CASSA. CLAUDIO SALVO’ LA VITA SOLO PERCHE’ RIUSCI’ A
GUIZZARE STRISCIANDO TRA LE GAMBE DEI SUOI ASSALITORI, LO AVEVANO MASSACRATO.
POI SE NE TORNARONO A MILANO, MISSIONE COMPIUTA. COSI’ VIOLENTA LA LORO
“MISSIONE”, CHE IL PCI SI STACCO’ DA LORO NELLA LISTA ELETTORALE UNIVERSITARIA
(NOI NON PARTECIPAVAMO). LA SERA LA LORO SEDE FU DISTRUTTA DA UNA RONDA
PROLETARIA E NON FECERO PIU’ POLITICA NEL PROLETARIATO A VENEZIA. QUALCHE LORO
MILITANTE LI ABBANDONO’ GIA’ ALLORA.
6.
NELLO STESSO PERIODO QUASI UCCISERO A MILANO UN COMPAGNO A
SPRANGATE, ED A VENEZIA NE COLPIRONO PESANTISSIMAMENTE UN ALTRO, AL MERCATO
ORTOFRUTTICOLO, DI NOTTE.
7.
NELL’OTTOBRE 1981 ERO UN LAVORATORE DIPENDENTE NEL SETTORE
COMMERCIALE AD ODERZO E FACEVO IL PROGRAMMATORE IN UNA DITTA DI INGROSSO DI
ELETTRODOMESTICI, ERO MILITANTE DEI CPV E DEL MOVIMENTO COMUNISTA VENETO MA NON
ERO SPESSO NEL VENEZIANO PER MOTIVI DI LAVORO ED ALL’EPOCA ERO DESTINATO AD
INCARICO FUORI ZONA. C’ERA IL CONVEGNO INTERNAZIONALE DEL MOVIMENTO DI LOTTA
PER LA CASA E QUEL GIORNO LA MIA COMPAGNA ERA RIMASTA A MARGHERA, COSI’ NEL
POMERIGGIO, TENENDOSI DI SABATO E DOMENICA, MA CREDO FOSSE DOMENICA, O FOSSE
FINE MATTINATA, PASSAI DI LI’, ERA VICINO A CASA. AVEVANO AGGREDITO
PESANTEMENTE IL COMPAGNO PEDRO DI PADOVA, MA IL GROSSO DEI COMPAGNI ERA DENTRO
LA AULA MAGNA, E C’ERA UNA SPECIE DI BARRICAMENTO. SICCHE’ MI LIMITAI A VEDERE
LA SITUAZIONE E NON VOLLI ENTRARE, PERCHE’ PEDRO ERA FUORI, E LO CONOSCEVO E
STIMAVO. VENNI A SAPERE POI CHE IN
QUELL’OCCASIONE LA MAGGIORANZA DEI CP DI PADOVA, AVEVA ESCLUSO DALL’INGRESSO LA
MINORANZA, CHE POI DETTE VITA AI CPT, I CUI COMPAGNI POI PASSARONO PER I CARC
ED OGGI PORTANO AVANTI IL GIORNALE RIVOLUZIONE. NE ERA SORTA UNA AGGRESSIONE AI SUOI DANNI, PESANTE, GLI
SANGUINAVA LA TESTA. ME NE ANDAI,
DICEVO, E POI MI INFORMAI. NON CAPISCO
ANCORA OGGI COME SIA POSSIBILE CHE DALL’AREA DI COMPAGNI (ALL’EPOCA) CHE FECERO
QUELL’ATTO CONTRORIVOLUZIONARIO, DI PASSARE ALLE MANI TRA DI NOI CON UN
COMPAGNO CHE ANZICHE’ PASSARE POI NEL PCI, CADDE SOTTO IL PIOMBO DEGLI SGHERRI
DI REGIME. SONO ED ERO DELL’AVVISO CHE
CERTI SISTEMI, CHE ANCH’IO USAI, SONO UTILI E CORRETTI IN DETERMINATE
CIRCOSTANZE SOLO VERSO CHI STA COL POTERE E NON CERTO CHI STA NEL POPOLO. MAO TSE-TUNG ME LO SON LETTO BENE SIN DA RAGAZZO,
ED E’ PROPRIO QUESTO CIO’ CHE DICEVA ED INSEGNAVA PRIMA E DURANTE LA
RIVOLUZIONE CULTURALE, COME I CPV RICONOSCEVANO NEL 1996.
COME SI PUO’ VEDERE,
STALIN NON C’ENTRA. C’ENTRA CHE ERANO REVISIONISTI.
Paolo Dorigo, militante
comunista prigioniero marxista-leninista-maoista in detenzione domiciliare,
29-11-2005