Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)

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Con richiesta di pubblicazione

 

Comunicato stampa di mercoledì 14 marzo 2007

 

No al revisionismo, difendere la Resistenza

 

In questi giorni a Reggio Emilia è in atto una grande opera di
mistificazione e demonizzazione della lotta di Resistenza da parte di vari
individui e portavoce dei vari partiti borghesi di Centro-destra e
Centro-sinistra con l'appoggio di larga parte della stampa.

La Resistenza è stata la lotta nella quale centinaia di miglia di giovani,
di donne, di operai, di contadini e proletari del nostro paese, sotto la
guida del Partito Comunista Italiano, scesero in campo, si organizzarono e
organizzarono una mobilitazione per combattere e sconfiggere la dittatura
terroristica della borghesia, il fascismo, e cacciare l'invasore nazista. La
Resistenza vittoriosa contro il nazi-fascismo è stata soprattutto
l'esperienza più importante di mobilitazione e il punto più alto della lotta
della classe operaia e delle masse popolari per la conquista del potere nel
nostro paese. Oggi, a distanza di molti anni da quell'esperienza così
importante che ha dato inizio ad una fase di importanti conquiste per le
masse popolari, varie frange di fascisti di Forza Italia, Alleanza
Nazionale, Fiamma Tricolore e del Centro Studi Italia, scatenano un
ulteriore attacco contro la più importante e gloriosa pagina di lotta del
nostro paese. Sono sempre più frequenti le losche iniziative che con
menzogne e mistificazione questi figuri mettono in campo per tentare di
equiparare i partigiani, che allora lottarono con coraggio e abnegazione per
liberare l'Italia dall'oppressione, a coloro che invece opprimevano e
sostenevano uno Stato terrorista fascista. Numerosi i tentativi di
riabilitare i carnefici della brigata nera, i torturatori dell'OVRA (polizia
politica del regime fascista), dell'RSI, e di tutti coloro che durante il
ventennio con l'apporto dei nazisti deportarono, trucidarono, e sterminarono
milioni di proletari che non intendevano sottostare a tale regime oppressivo
e repressivo. Equiparare oppressori ad oppressi è il solo strumento che i
fascisti, con il continuo appoggio dei signori del cosiddetto "governo
amico" (di fascisti e di padroni aggiungiamo noi) hanno a disposizione per
lanciare fumo negli occhi di un popolo che ancora oggi lotta costantemente
contro un regime che via via va sempre più nella direzione del vecchio
ventennio fascista.

Il recente caso della Croce eretta a Cernaieto di Casina (Reggio Emilia) in
ricordo dei "martiri dell'RSI" è un tentativo di revisionismo che va nel
senso della negazione storica della Resistenza, una provocazione
inaccettabile e un grave oltraggio verso coloro che diedero la vita per
liberare il nostro paese dall'oppressione fascista. L'erezione di tale
simbolo, costruito evidentemente in barba allo stesso spirito per cui
lottarono i nostri partigiani e su cui è stata fondata la Repubblica e la
Costituzione del nostro paese (che nega tra l'altro la possibilità di
erigere simboli e lo sviluppo di qualsiasi tipo di propaganda che riporti al
fascismo), rappresenta inoltre un episodio che prepara il terreno ad una
cultura basata sull'oppressione e sul razzismo e che apre la strada ad una
fascistizzazione dello Stato e delle istituzioni. A fronte degli attacchi
sempre più gravi ai diritti di libertà di associazione, di espressione, e al
tentativo di eliminazione dell'agibilità politica per i comunisti e per
quegli elementi che dissentono e lottano per la libertà, così come a fronte
di una situazione di sempre maggiore precarietà e di eliminazione delle
conquiste di sopravvivenza delle masse popolari, sono molteplici le risposte
e le forme di resistenza attraverso le quali le masse stesse si oppongono a
tale situazione.

Anche le varie forme di denuncia e di opposizione alla denigrazione della
Resistenza e della storia del movimento di lotta della classe, sono
importanti e giusti momenti di lotta che le masse popolari portano avanti
per la difesa della propria cultura, della propria storia e contro il
tentativo di costruire una cultura basata sul razzismo e l'intolleranza.
Oggi, a fronte di queste diverse e molteplici forme di resistenza, vediamo i
vari "signori" di tutti i partiti borghesi di destra e di sinistra, a cui si
accodano remissivamente anche gli organismi come l'ANPI (e questo è ancora
più grave) che dovrebbero difendere la memoria storica di quanti lottarono
contro il fascismo, gridare all'allarme "terrorismo", spendere parole di
accusa contro chi, tra le masse popolari, oggi come allora non intende
abbassare il capo, contro chi cerca con la lotta di opporsi alle meschine
forme di revisionismo e lotta per la difesa della propria storia e dei
propri diritti.

Il partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo
(CARC) si schiera oggi come ieri al fianco delle masse popolari e di tutti
coloro che giustamente si oppongono con forza e decisione all'eliminazione
delle conquiste ottenute con grandi lotte a partire dall'eroica Resistenza
partigiana, al fianco di coloro che si oppongono alla denigrazione della
Resistenza e in difesa di quanti lottarono per liberare il nostro paese
dalla dittatura terroristica della borghesia e del suo Stato.

Facciamo appello a tutti gli antifascisti, ai sinceri democratici, alle
associazioni, alle organizzazioni progressiste e a tutti coloro che hanno a
cuore e credono nei valori della Resistenza come la solidarietà, la libertà,
l'uguaglianza affinché tengano alta la guardia e si schierino con decisione,
denunciando e attivandosi con decisione e fermezza per contrastare tutte le
vigliacche manovre che fascisti, razzisti e revisionisti cercano di mettere
in campo.

 

Solidarietà, giustizia sociale, diritti per le masse popolari e la classe
operaia!

Vigilare, denunciare e contrastare ogni iniziativa volta alla denigrazione
della Resistenza e a fomentare la cultura del razzismo e dell'intolleranza!

No al revisionismo!

La Resistenza vive nelle lotte di ogni giorno!

Difendere la Resistenza vuol dire difendere la libertà di tutte le masse
popolari!

Ora e sempre Resistenza!

Fare dell'Italia un nuovo paese socialista!

 

Qui di seguito inseriamo diversi collegamenti internet in cui si possono
trovare alcuni articoli sulla distruzione della oltraggiosa croce fascista
di Ceranieto di Casina (Reggio Emilia).

 

 <http://www.linformazione.com/archivio/20070311/01_RE1103.pdf>
http://www.linformazione.com/archivio/20070311/01_RE1103.pdf

 

 <http://www.linformazione.com/archivio/20070311/03_RE1103.pdf>
http://www.linformazione.com/archivio/20070311/03_RE1103.pdf

 

 <http://www.linformazione.com/archivio/20070312/01_RE1203.pdf>
http://www.linformazione.com/archivio/20070312/01_RE1203.pdf

 

 <http://www.linformazione.com/archivio/20070312/02_RE1203.pdf>
http://www.linformazione.com/archivio/20070312/02_RE1203.pdf

 

 <http://www.linformazione.com/archivio/20070312/03_RE1203.pdf>
http://www.linformazione.com/archivio/20070312/03_RE1203.pdf

 

 <http://www.linformazione.com/archivio/20070313/01_RE1303.pdf>
http://www.linformazione.com/archivio/20070313/01_RE1303.pdf

 

 <http://www.linformazione.com/archivio/20070313/07_RE1303.pdf>
http://www.linformazione.com/archivio/20070313/07_RE1303.pdf

 

 <http://www.linformazione.com/archivio/20070313/08_RE1303.pdf>
http://www.linformazione.com/archivio/20070313/08_RE1303.pdf

 

 <http://www.linformazione.com/archivio/20070314/01_RE1403.pdf>
http://www.linformazione.com/archivio/20070314/01_RE1403.pdf

 

 <http://www.linformazione.com/archivio/20070314/09_RE1403.pdf>
http://www.linformazione.com/archivio/20070314/09_RE1403.pdf