www.paolodorigo.org (pagina linkabile da Controinchiesta)
5-6-2006
Odontoiatria carceraria O Crimine ? Questo
è il dubbio.
Dal Carcere alla Società. Questa è la
triste certezza di una dinamica contraria allo spirito legislativo del recupero
sociale, che in questo aspetto diviene un tremendo strumento per le classi
dominanti contro le masse ed i proletari.
di Paolo Dorigo
Diversi detenuti che subivano il trattamento del controllo mentale
e delle torture psicologiche ed uditive in carcere, non erano mai stati
operati.
Questo dubbio mi continuava a tormentare sinchè in un certo giorno
del 2002 non lessi sul Foglio di Giuliano Ferrara un ennesimo articolo che
sparlava di un compagno prigioniero cui volevo bene, riportando degli episodi
di cui lui, pur avendomi frequentato e cibato, per alcuni anni, in due diversi
carceri, avrebbe dichiarato all'inizio degli anni '80 che "vedeva la
madonna". I miei ricordi allora si spostarono su un altro compagno, che,
alla fine del '82 inizio del '83 dopo un lungo sciopero della fame, mi
raccontava in occasione delle mie quotidiane visite, in barba alla questura, a
casa sua dove era ai domiciliari, che in carcere aveva avuto delle
"allucinazioni" vedeva
"l'Arcangelo Gabriele". Forse lui non aveva collegato questo "arcangelo"
ad un pm che portava questo nome di battesimo. (Nelle torture
psico-uditive-tecnologiche, i nomi sono sempre falsati e rimandano a persone
con nomi uguali o simili o che il rimando li significhi). Ancora dopo anni, in
carcere, un altro amico mi riportava pure la questione della
"allucinazione" della madonna.
Nessuno di questi tre prigionieri, di cui due politici, aveva mai
subito operazioni in anestesia totale, ma solo cure dentarie.
In carcere, prima che io arrivassi a Spoleto, ancora a Biella,
c'era stata una "strana lotta" dei detenuti delle sezioni comuni, cui
si era associato solo un paio di detenuti del EIV, per ottenere tramite il
Magistrato di sorveglianza, la sostituzione del vecchio dentista, con uno
nuovo.
La cosa mi aveva insospettito, anche perché in quello stesso
periodo (dicembre 2001) erano iniziate pesanti provocazioni nei miei riguardi
da parte delle guardie con ripetute sanzioni emesse da una vicedirettrice e da
una direttrice tanto "gentili" quanto spietate nelle loro decisioni
unilaterali.
Ma ciò che mi insospettì di più fu il tono "amichevole"
delle discussioni tra certi tragicatori, uno in particolare, ben isolato dai
contesti dei compagni nella sezione sin dal giugno 2000, con questo nuovo
dentista, inoltre il suo comportamento nei miei confronti (l'episodio che
riferii alla pm Rossella Soffio a Spoleto il 24 settembre 2002 del passare il
dito guantato sul labbro inferiore mio mostrandomi il copioso sangue che mi
sarei procurato con la normale attività di togliermi le pellicine secche prima
della visita mentre ero in attesa, quando, ripetuta la cosa mille volte, mai mi
è successo di sanguinare lì: il dubbio: cosa era quel liquido rossastro ?), ma
anche il fatto che mi accorsi casualmente andando all'aria due volte, che
questo dentista aveva libero accesso a ben altri quartieri del carcere, dove un
dentista non dovrebbe entrare.
Altri ricordi mi sovvenivano: che
qualcuno, di cui avevo perso la stima, mi parlava bene del dentista di Opera,
lo stesso professionista che nell'agosto del 1997 portò clandestinamente in
carcere al fascista Enrico Caruso, assassino di compagni e latitante per 10
anni negli USA, una copia contenente l'ennesima infamità giornalistica di angelo della longa,
del "Giornale" di Feltri.
Seppi col tempo che i dentisti nelle carceri, 9 su 10 sono agenti
doppi dei servizi e fanno da tramiti tra gente in galera e servizi deviati.
Ancora: arrivato a Livorno, nei 4 giorni dopo che uscii dal lager
della osservazione "psichiatrica", il noto fascista Tuti, in via di
redenzione col sindaco di Livorno dei ds, si degnò di darmi una
"dritta": i nazisti usavano protesi odontoiatriche alla galena per
comunicare tra loro durante la seconda guerra mondiale, tra spie nelle linee
nemiche, ed esercito esterno. Mi dedicai però alla galena, facendomela togliere
con qualche riduzione dei disturbi torturatori elettrici ai denti, ma non ai
dentisti. Ero ancora troppo stonato dall'elettrochock e dalle iniezioni
fraudolentemente fattemi a Livorno-osservazione, dopo che avevo picchiato 3
poliziotti in 50 giorni, dal 4 aprile al 24 maggio. Successivamente sollevai la
questione del comportamento del dentista di Biella, alla pm Soffio, ma senza la
chiarezza espositiva di oggi.
Ora saltano fuori delle prove o almeno degli indizi seri, in uno
dei casi della Avae-m, e riguardano proprio, protesi odontoiatriche, o meglio
microchip inseriti sotto queste protesi.
A questo punto il dubbio è lecito: dentisti o criminali al
servizio dei poteri occulti ?
Link
alla pagina sulle indagini mediche di E.C. ( dal sito www.associazionevittimearmielettroniche-mentali.org
)