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DELLA
SERIE: “PAOLO, NON DARTI PENA, E’ GIA’ STATO TUTTO VISTO” (il babbo a me a
proposito delle arti figurative)
LENIN (secondo il quale la rivoluzione era l’arte principale) A
ZINOVIEV DISSE:
“Io non gioco con le parole d’ordine. Dico alle masse la verità ogni
volta che c’è una svolta nel nostro cammino della rivoluzione, per brusca e
difficile che sia. Tu inece, da quel che capisco, hai paura di dire la verità
alle masse. Tu puoi fare una politica proletaria con metodi e mezzi borghesi.”
(il complotto, la calunnia, la mistificazione, le omissioni, “i ruolini di
marcia ed i ruoli predefiniti, la linea già discussa, il problema è già stato
visto, quel settore non è in mani mie, mi assumo la responsabilità politica, è
un problema politico, noi siamo come dei religiosi, dobbiamo tenere la
prospettiva, è un bel quesito, ma non ti posso rispondere e non posso dirti
perché, devi calcolare che siamo nelle mani del nemico, è come se fossimo sotto
una cappa di cristallo, siamo poco più della cacca di una mosca” . . .) “I
dirigenti che conoscono la verità tra di loro, nel loro giro e non la
trasmettono alle masse perché queste sono ‘ignoranti’, non sono dirigenti
proletari. BISOGNA DIRE LA VERITA’. SE SEI STATO SCONFITTO, NON BISOGNA
PRESENTARE LE COSE COME UNA VITTORIA;” (Von Masoch) “SE FAI UN COMPROMESSO” (o
parecchi) “non bisogna dire che si tratta di un compromesso;” (e infatti negano)
“se hai sconfitto il nemico facilmente non bisogna dire che ti è costato
un’enorme fatica; se invece è stato difficile, non bisogna vantarsi dicendo che
è stato semplice. Se hai sbagliato, bisogna riconoscere prestigio viene
intaccato solo se nascondi i tuoi errori.” (e a tal proposito è bene che non si
usi il sistema di tirarle tutte ad una persona sola, chè alla fine vien fuori
che non ne aveva che una di colpa, la buona fede) “Se le circostanze ti
obbligano a cambiare direzione, non bisogna fingere di aver mantenuto sempre la
stessa linea di condotta. BISOGNA ESSERE SINCERI CON LA CLASSE OPERAIA SE SI
CREDE NEL SUO ISTINTO DI CLASSE E NEL SUO CARATTERE RIVOLUZIONARIO. ED È
VERGOGNOSO E MORTALE PER UN MARXISTA NON CREDERCI. DIRO’ ANCORA DI PIU’: ANCHE
INGANNARE UN NEMICO E’ COSA MOLTO COMPLICATA, E’ UN’ARMA A DOPPIO TAGLIO,
AMMISSIBILE SOLO NELLE COSE PIU’ CONCRETE, RELATIVE ALLA TATTICA IMMEDIATA DI
COMBATTIMENTO. Infatti i nostri nemici non sono separati dai nostri amici da un
muro di ferro e hanno influenza fra i lavoratori; per ingannare le masse
cercheranno, con successo, di presentare la nostra manovra come un tentativo di
ingannare le masse. NON ESSERE SINCERI CON LE MASSE PER “INGANNARE IL NEMICO” È
UNA LINEA DI CONDOTTA POLITICA SCIOCCA E INSENSATA. Il proletariato ha bisogno
di verità e niente è più sbagliato per la sua causa di una menzogna “a fin di
bene”, “decorosa”, “meschina”.
Zinoviev contrariato fece una risatina.”
(Negri ne faceva moltissime ...)
DA IL 18 BRUMAIO DI LUIGI BONAPARTE, di Karl Heinrich Marx
“Hegel nota in un passo della sua opera che tutti i grandi
avvenimenti e i grandi personaggi della storia mondiale si presentano, per così
dire, due volte. Ha dimenticato di aggiungere: la prima volta come tragedia, la
seconda come FARSA. Caussidiére invece di Danton, Louis Blanc invece di
Roberspierre, la Montagna del 1848-51 invece della Montagna del 1793-95, il
nipote invece dello zio. E la stessa caricatura nelle circostanze che
accompagnano la seconda edizione del 18 Brumaio.”