Paolo Dorigo

A TE

Primavera 1985, celle di isolamento di S.Maria Maggiore, VE

 

Ti ho sempre amata

Anche quando non ti ho posseduta.

Ogni tuo respiro mi placava solo per un attimo.

Il tuo profumo

È duro ritrovare

Tra le mille e mille facce

Intestardite

Sorridenti

Ebeti

Calde

Stupite

Amorfe

Grigie facce.

Ma è bello riscoprirlo

Tra le rughe scavate

Del contadino, nella carezza timida

Di una giovane

Innamorata,

nel sudore del minatore,

nella stanchezza fiera dell’operaio,

nel sorriso delle vecchiette,

nella lacrime dei bambini.

Anche lì tu sei,

profumo di lacrime

gusto di sangue, rumore di torrente,

tatto d’amore,

O libertà.